Il presidente-eletto Donald Trump tra le varie esternazioni fatte in attesa del suo insediamento ufficiale, previsto per il prossimo 20 gennaio, accusa l'Unione Europea di essere asservita principalmente agli interessi della Germania; condanna poi duramente la politica di accoglienza del 2016 posta in atto dalla Cancelliera Merkel che ha comportato enormi e incontrollati flussi di migranti.
Si potrebbe dissentire facilmente, con orgoglio europeistico anche quando da taluni anche in Italia la permanenza del nostro paese nell'UE viene messa in discussione, ma guarda caso ecco un attacco contro FCA (Fiat Chrysler Automobiles) da parte di esponenti governativi tedeschi che vorrebbero essere rassicurati sul controllo esercitato dalle nostre autorità in merito all'immatricolazione di mezzi potenzialmente inquinanti. Il ministro italiano dei trasporti Graziano Delrio ha contestato all'omologo tedesco il diritto della Germania di ingerirsi in questioni che sottostanno alla sovranità nazionale che non può essere violata da un paese terzo, ancorché
appartenente all'Unione Europea. In ambito UE è stata in ogni modo accettata la messa a disposizione in assoluta trasparenza di tutte le informazioni concernenti i veicoli incriminati ad un'apposita commissione di mediazione.
appartenente all'Unione Europea. In ambito UE è stata in ogni modo accettata la messa a disposizione in assoluta trasparenza di tutte le informazioni concernenti i veicoli incriminati ad un'apposita commissione di mediazione.
Dopo l'affronto della Merkel di alcuni giorni fa in merito alle presunte responsabilità italiane nella vicenda del terrorista Amri, autore dell'attentato al mercatino di Natale di Berlino, ecco di nuovo una presa di posizione da parte di chi, vista la ben più importante massa di veicoli coinvolta nel cosiddetto "dieselgate" statunitense, dovrebbe preoccuparsi di risolvere le problematiche in casa propria invece di venire a dettar legge in maniera così inopportuna nel nostro paese. Il ministro dei trasporti italiano ha imputato la causa all'imminente campagna elettorale e a dissidi interni alla compagine di governo tedesca che, ha fatto presente, dovrebbero essere risolti in Germania e non toccare altri paesi.
Ma forse potrebbe esserci un fondo di verità nelle affermazioni di Trump. Non sono infatti solo questi i tentativi più o meno espliciti della Germania di condizionare l'intera Unione Europea, in particolare sulle politiche monetarie assolutamente datate della cancelliera tedesca, per proseguire sempre in ambito finanziario con le prese di posizione verso la Grecia e gli altri paesi in crisi e la stessa scelta unilaterale di accogliere in massa un numero esorbitante di migranti, fatta forse più che per motivi meramente umanitari per mettere a disposizione delle aziende tedeschi della manovalanza a basso costo. L'asse franco-tedesco che con l'uscita di scena di Hollande dalle prossime presidenziali in Francia ha poi lasciato campo libero all Merkel. Di scarso rilievo e quindi non meritevole di particolare approfondimento il tentativo fatto dall'ex-premier Renzi di allargare l'asse di indirizzo europeo all'Italia, concretizzatosi più in eventi di facciata che in fatti concreti.
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