Una valanga di impressionante violenza, classificata di "tipo 4", si è abbattuta su un albergo isolato nella zona montana del Gran Sasso la scorsa notte. L'Hotel Rigopiano pare sia stato spostato dall'imponente massa nevosa di diversi metri ed i piani superiori sono letteralmente implosi sulla parte sottostante dell'immobile di cui l'unica parte rimasta accessibile pare sia l'interrato in cui veniva ospitata la parte interna della piscina. Al momento della tragedia le persone presenti dovrebbero essere state una trentina tra ospiti e personale della struttura.
In prevalenza amolto entusiatiche le recensioni su TripAdvisor di quello che viene definito un luogo paradisiaco ed ora purtroppo non lo è più.
Miracolati alcuni dipendenti dell'albergo che avrebbero dovuti essere di turno ma che non erano stati in grado di raggiungere l'albergo a causa dell'abbondante neve che ne aveva bloccato l'accesso.
Gli unici due superstiti di cui si ha sinora notizia si ssarebbero salvati trovandosi all'esterno dell'Hotel Rigopiano.
Dalle notizie che pervengono in diretta dalle diverse reti televisive pare che il silenzio sia totale e che i gruppi cinolfili non abbiano percepito alcun segno di vita. I dispersi erano già in procinto ieri sera di lasciare il luogo a causa delle proibitive condizioni atmosferiche ma non sono stati evidentemente in grado di allontanarsi a causa dell'impraticabilità della strada.
Il video della ricognizione dell'elicottero dei Vigili del Fuoco:
Le prime immagini dell'interno devastato dalla valanga:
Le speranze di trovare altri sopravvissuti è piuttosto bassa
In questi casi, come ha ricordato poco fa un responsabile dei Carabinieri ai microfoni di RaiNews, le speranze di sopravvivenza se non si provvede entro i primi 15 minuti a liberare chi sia rimasto intrappolato dalla neve, che per la sua fluidità si è incuneata in tutti gli spazi dell'albergo, sono molto basse; oltre ai possibili traumi la principale causa di decesso è l'asfissia prima ancora che l'ipotermia.
Giampiero Parete, uno dei sopravvissuti, ha dichiarato:
"Mia moglie aveva mal di testa e aveva bisogno di una medicina che era in macchina. Allora sono uscito dall'albergo e sono andato in auto. Mentre tornavo verso l'hotel ho sentito rumori e scricchiolii e ho visto la montagna cadere addosso all'edificio. Ha travolto anche me, ma parzialmente. Ho visto gran parte dell'albergo ricoperto dalla neve. Ho provato a entrare dentro ma ho rischiato di rimanere intrappolato; allora mi sono aggrappato ad un ramo e sono riuscito a tornare verso la macchina. Poi ho incontrato il manutentore dell'albergo e insieme abbiamo lanciato l'allarme."
Già polemiche sui ritardi nell'avvio delle operazioni di soccorso
Secondo la testimonianza di coloro che hanno tentato di lanciare ancora nel pomeriggio l'allarme, restando inascoltati, i primi soccorsi si sarebbero mossi con estremo ritardo e forze una loro partenza più tempestiva avrebbe forse consentito di salvare delle vite umane. I dettagli sulla pagina de IlFatto Quotidiano.
Un ricorod personale su una tragedia sfiorata:
Sono rimasto particolarmente colpito dalla tragica vicenda dell'Hotel Rigopiano che mi ha riportato alla memoria una vicenda vissuta diversi anni fa sull'Altopiano di Asiago con mio fratello Giovanni e un gruppo di amici sciatori. Nel nostro caso una slavina si era abbattuta sulla strada a qualche centinaio di metri dall'albergo-rifugio dove eravamo alloggiati, fortunatamente senza danni alle persone. L'allarme per possibili rischi connessi ad una forte nevicata era stato dato con tempestività e quasi tutti coloro che erano in zona per una gara non competitiva di gran fondo erano stati evacuati. Tutti tranne noi, l'albergatore e la sua famiglia siamo rimasti bloccati alcuni giorni in attesa dell'arrivo dei soccorsi; per molto tempo pur con la grande passione per la neve ho preferito restarne lontano. Ricordo ancora oggi l'avvistamento con grande gioia l'arrivo di un addetto del servizio antivalanghe che, se la memoria non mi inganna, era del Corpo Forestale dello Stato, che ho personalmente aiutato a fare i sondaggi del manto nevoso per la verifica della stabilità necessaria per l'arrivo dei diversi mezzi di sgombero neve e soccorso .
Per chi non lo sapesse il CFS (Corpo Forestale dello Stato ha ammainato per l'utltima volta la sua bandiera lo scorso fine anno; dal 01/01/2017è stato in parte assorbito per decisione del governo dall'Arma dei Carabinieri. Sarebbe interessante sapere cosa ne sia stato del servizio Meteomont finalizzato al monitoraggio e alla previsionedei pericoli e dei rischi naturali peculiari della montagna e come siano oggi organizzati tutti gli altri servizi che questo corpo specializzato assicurava..
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