martedì 31 gennaio 2017

Le reti RAI sono ancora pluraliste?


 
Lo abbiamo constatato in occasione della lunga campagna dell'attuale presidente USA Donald Trump sin dalle primarie del partito repubblicano e successivamente nel confronto con la candidata democratica Hillary Clinton. Tutte le notizie erano orientate a porre in evidenza i sondaggi che volevano alla presidenza la pupilla di Obama quale continuazione ideale della presenza democratica alla Casa Bianca. Le cronache della sguaiata "pasionaria" Giovanna Botteri, inviata RAI negli Stati Uniti, erano urlate per enfatizzare solo le voci pro Hillary e le proteste contro il sessismo ed il razzismo di Trump: non un'intervista ad un elettore o una elettrice americani che fosse favorevole a Trump! Sembrava allora che tutta l'america fosse con i democratici, dalle stars holliwoodiane sino all'abitante della più remota area rurale. Niente di più falso.....ed i risultati hanno presto dimostrato il contrario!


    

E qualcosa di analogo è accaduto anche per la consultazione referendaria del 4 dicembre 2016 dove in trasmissioni-salotto come Porta a Porta anche un giornalista del calibrodi  Bruno Vespa non ha dato grandi dimostrazioni di equilibrio, bloccando in modo a volte anche poco educato le esternazioni di coloro che erano per il NO alla riforma Renzi-Boschi della Costituzione sia prima che della consultazione che dopo in occasione del commento sull'inaspettato risultato. Perché poi inaspettato? Bastava ascoltare e riportare i pareri degli elettori in modo meno fazionso, senza considerare come verità assolute i risultati dei sondaggi, per accorgersi che il fronte pro-riforma di Renzi e compagni non aveva grandi chancs di vittoria. 
 Ed ora con la protesta degli americani e le reazioni ufficiali della UE per il decreto concernente l'ingresso dei musulmani provenienti da una serie di paesi arabi, includi da Trump in una black list peraltro temporanea, sta accadendo di nuovo. Dalla mancata chiarificazione della reale portata del decreto alle colpevoli omissioni del ricordo di analoghi provvedimenti adottati da Obama nei confronti di paesi arabi che erano rimasti in vigore ben più a lungo. Tutto è orientato a dimostrare una presunta precarietà dell'amministrazione Trump cui nei commenti non viene nemmeno riconosciuta la dignita di presidente USA che gli compete in quanto legittimamente eletto dal popolo americano sulla base delle leggi costituzionali ivi vigenti, quasi fosse invece un "golpista". Ancora una volta invece sono i cosiddetti "democratici" radical chic che sono incapaci di accettare una delle regole fondamentali della democrazia che vuole che a governare sia chi è stato eletto e non l'oppositore che ha perso e che vorrebbe indebitamente perpetuare il suo potere. 
Siamo al parossismo più assolto laddove, sia sui media statunitensi che su quelli europei, si stigmatizza come negativo il fatto che il Presidente Trump stia dimostrando di voler rispettare nei suoi primi 100 giorni di governo tutte le promesse fatte in campagna elettorale agli elettori americani e più volte ribadite anche nel periodo transitorio ed una volta insediatosi ufficialmente alla Casa Bianca. Indipendentemente dalla condivisione o meno del suo orientamento e delle sue scelte non si comprende come possa essere denigrata l'attitudine di un politico a voler rispettare il patto elettorale fatto con coloro che, credendo in lui, lo hanno votato. Questo dimostra qualora ce ne fosse bisogno il totale appiattimento di tutti i media su posizioni pseudo-democratiche ma in effetti, come nel caso delle reti RAI, sulla perpetuazione del potere di una sinistra che dice di governare in nome di un popolo di cui poi non rispetta minimamente la volontà.  

lunedì 30 gennaio 2017

Basta, basta, basta .... Renzi deve smettere di intervenire sulla legge elettorale!!


Basta, basta, basta .... Renzi deve smettere di intervenire sulla legge elettorale! Non ne ha diritto e alla maggioranza poco importa che lui sia il segretario del partito che governa, anzi proprio per questo e per il mancato rispetto di tutti gli impegni presi nel corso della campagna per il SI al referendum del 4 dicembre 2016, farebbe bene a starsene zitto. E invece no, interviene su un argomento che per una sua precisa responsabilità, oltre che dell'allora ministro delle riforme Boschi, ha portato il paese in questa assurda situazione: due leggi elettorali bocciate e una norma per la Camera difforme da quella del Senato (di cui aveva dato per certa l'abolizione)! Un vero pasticciaccio alla fiorentina. Bravo Renzi, complimenti.



E invece no, non pago di cotanti disastri il nostro "pincocchio fiorentino" che fa? lascia il suo eremo toscano per ripresentarsi davanti ai suoi fans! Già non ai compagni del PD perchè quelli ormai si stanno dividendo e mentre lui se ne va a Rimini ecco Dalema ed altri che si riuniscono nella stessa giornata a Roma per dissertare più o meno sugli stessi argomenti ma con visioni opposte quanto alle possibili soluzioni.


Matteo Renzi che non ha più quindi nemmeno il sostegno di tutto il suo partito, che gli intima imperativamente di convocare un congresso per tentare di salvaguardare ancora una voltà l'unità, deve rendersi conto che politicamente ha finito il suo tempo. Forse prendendosi qualche anno sabbatico potrà tornare sulla scena pe rprovare a dire e, soprattutto, a fare qualcosa di sensato. Finora non ci è riuscito e quindi non è qualificato per continuare come pretenderebbe fare. In tre anni non solo ha perso molte occasioni ma ha perso la stima anche dei suoi ...cosa dovrebbero dire gi altri, che peraltro sono la maggioranza del paese?




Proteste USA contro i provvedimenti di Trump sui musulmani

Proteste USA contro i provvedimenti di Trump, discussioni a non finire sull'accoglienza, il buonismo di chi vorrebbe le frontiere aperte per tutti, la preoccupazione di chi ha paura che tra i finti rifugiati si nascondano come nel caso dell'attentatore di Berlino dei terroristi islamici...... ma tutti ci dimentichiamo di guardare alla storia americana passata ed anche più recente, non ci ricordiamo che gli Stati Uniti d'America sono un paese nato dal colonialismo di coloro che hanno occupato con la forza territori abitati da altri, i nativi d'america, che hanno provveduto a sterminare o a relegare nelle riserve e hanno quindi favorito l'immigrazone dei coloni prima perché coltivassero le terre e allevassero gli animali, di altre braccia da lavoro (inclusi i primi emigranti italiani) poi, di cervelli di cui avevano carenza ma che non sempre hanno fatto del bene all'umanità (come nel caso dell'utilizzo dell'energia nucleare per scopi bellici: leggi Hiroshima e Nagasaki) e che negli ultimi 200 anni hanno fatto continue guerre, favorito colpi di stato, che sono tra i paesi occidentali che traggono maggiori guadagni dalla vendita di armi a tutti i paesi belligeranti del pianeta ed in primo luogo a quelli sottosviluppati.



L'epopea dei "nativi d'america", i primi veri abitanti di quel continente forse in parte provenienti dalla mongolia si concludeva ufficialmente nel 1886 dopo la resa di Geronimo, imprigionato in Florida (cfr documentario di Rai Storia). Le loro terre vennero poste in vendita dal dipartimento degli interni anche in epoca recente, agli inizi del XX secolo, magnificandone le peculiarità per l'agricoltura e non è chiaro a quale titolo il governo le ritenesse legittima la proprietà.

Per non parlare poi dello schiavismo, durata quasi un secolo dal 1776 fino al termine della guerra civile nel 1865 con esempi di violenza e crudeltà disumane che non fanno certo onore ai discendenti odierni di un paese che vorrebbe essere, ma non è mai stato, un esempio di democrazia per il mondo intero (cfr Schiavitù negli Stati Uniti d'America).

Non ci dobbiamo quindi meravigliare che questa america, figlia di questa storia, fatta di un numero di persone tra le più ricche del mondo che abitano in sontuosi grattacieli delle grandi città, ma anche di estrema povertà, di miseria di chi abita nelle zone più rurali, di incertezza economica di chi è stato abbandonato al destino della disoccupazione nelle zone industriali come il MIchigan, abbandonate da chi ha preferito delocalizzare le produzioni in Messico o altrove per ridurre i costi della manodopera, sia quella che con un chiaro gesto di protesta verso chi li ha gogvernati negli ultimi otto anni ha preferito votare non già "repubblicano" piuttosto che "democratico" ma ha fatto una scelta precisa per l'elezione del presidente degli Stati Uniti d'America per il quadriennio 2017-2020: Donad J. Trump. E che ci piaccia o no la persona, che ne condividiamo o meno la sua politica è colui che guiderà nei prossimi anni il paese che lo ha eletto.


Perché l'america di un Obama e di una Hillary Clinton che, solo per citare uno degli ultimi esempi in ordine di tempo, ha voluto l'abbattimento del regime di Gheddaffi in Libia con le ben note conseguenze per il mondo intero ed in particolare per l'Italia non ci ha mai scandalizzato ed invece quella stessa nazione ora presieduta da Donald J. Trump invece si? Sicuramente ciascuno di noi ha le

proprie motivazioni ma i pi?u si tanno semplicemente lasciando condizionare in modo assolutamente acritico dal "democratico-pensiero" dei giornalisti della CNN e di altri media giustamente attaccati dal neo presidente per la loro faziosità ma soprattutto per il becero tentativo di influenzare, loro sì ancor più della Russia di Putin, il recente risultato elettorale a favore di Hillary Clinton, sicuri di avere ancora un enorme potere dato dall'informazione; persone che si lasciano altresì fuorviare dai reportage di una Giovanna Botteri di RaiNews e di altri giornalisti nostrani, smaccatamente schierati e che godono nel mostrare solo le immagini di protesta e ben difficilmente ci parleranno dei risultati positivi che l'attuale politica presidenziale degli USA potrebbe portare da qui al 2020.

Quella americana è una finta democrazia e basta una sosta anche in transito in uno degli aeroporti USA per rendersi conto di come stiano veramente le cose. Oggi ci scandalizziamo per un temporaneo blocco all'immigrazione da alcuni paesi islamici decretato dal presidente Trump, senza preoccuparci di analizzare in modo il più possibile oggettivo una notizia che viene stravolta sia dai media americani che da quelli nostrani ancora convinti di poter così contrastare la politica di chi è stato legittimamente eletto secondo le norme della costituzione, radical chic e perbenisti malati di quel buonismo peloso di cui vanno fieri i politici dei cosiddetti "partiti democratici" ed i loro mediocri sostenitori.

E allora di che cosa si preoccupa l'Europa per quelle scelte di politica interna ed internazionale di un paese che forse sarebbe bene pensasse un po' di più a sé stesso con meno ingerenza nei fatti degli altri paesi? Il motto del presidente Trump "America first" può sotto questo aspetto avere anche dei risvolti positivi ed in ogni caso non gli si può negare il diritto, ed il dovere soprattutto, di mantenere le promesse fatte ai propri elettori. Certo è un approccio non facile da comprendere per chi ha fatto il callo a politici che una volta eletti si preoccupano prioritariamente dei propri di interessi, ignorando quelli del popolo che sono chiamati a governare. E di cosa si lamentano premier europei come Theresa May, che governa un paese come il Regno Unito che da tempo blocca gli immigrati in territorio francese ancor prima che attraversino il canale della Manica, che non ha mai preso parte agli accordi di Shengen, che ancor prima del voto sulla Brexit ha introdotto misure severissime per l'ingresso degli stranieri sul suo territorio ... anche solo per visite turistiche: ma di questo nessuno ha mai parlato, contro questi blocchi nessuno ha mai fatto proteste contro la Regina d'Inghilterra o uno dei governi succedutisi nel paese. Lo stesso dicasi per la Francia di Hollande che tanti disagi ha causato proprio all'Italia con il blocco della frontiera a Ventimiglia, fatto per impedire l'ingresso di migranti che forse in taluni casi avrebbe invece dovuto accettare in ossequio a quelle norme di un Unione Europea di cui fa parte e dalla quale non ha sinora chiesto di allontanarsi.

(fonti delle immagini: Wikipedia e siti vari)


venerdì 27 gennaio 2017

Cosa è successo veramente in prefettura a Pescara? Il PM insiste solo sui ritardi dei soccorritori partiti dopo la telefonata del Prof. Marcella

Le menzioni della prefettura di Pescara, Ufficio Territoriale del Governo, continuano ad essere fatte in sordina mentre anche i cronisti insistono nel riportare la scarsa rilevanza, ribadita dal PM che sta indagando per disastro colposo a carico di ignoti, delle circa due ore di ritardo nella partenza dei soccorsi all'Hotel Rigopiano. Se è ben vero che già al momento in cui il Prof. Marcella ha fatto la sua prima telefonata ai servizi di emergenza, a seguito dell'annuncio ricevuto dallo chef Parete, l'implosione della struttura alberghiera investita dalla valanga era già avvenuto non ci si spiega la negligente assenza di intervento della prefettura che aveva ricevuto una circostanziata richiesta di soccorso dall'amministratore unico dell'Hotel Rigopiano dalle 7 del mattino!

La letterale omissione del soccorso espressamente richiesto, con grave mancanza ai propri doveri istituzionali, non può e non deve essere ignorata come pare stia accadendo da parte degli inquirenti. Si continua a puntare il dito a monte e a valle dell'accadimento, si discute della regolarità della costruzione in quel luogo che pare ancora in epoca recente fosse già stato interessato da slavine e del fatto che anche se i soccorritori fossero partiti prima, coloro che sono deceduti a causa prevalentemente della forza d'impatto della valanga non si sarebbero in ogni caso potuti salvare.


Una delle turbine, quella in dotazione alla provincia, era inservibile dai primi di gennaio e l'altra, quella dell'ANAS, è partita solo intorno alle 20 del giorno del crollo. Da non dimenticare inoltre che lo sgombero della strada ha richiesto parecchie ore e solo verso le 4:30 del mattino dopo, quasi ventiquattr'ore dopo la mail dell'albergo a prefettura, polizia, provincia e comune i primi soccorritori sono arrivati con gli sci sul luogo del disastro, subito seguiti alle prime luci dell'alba dagli equipaggi in elicottero.

Queste inefficienze della macchina che dovrebbe occuparsi sia degli allarmi che della gestione dell'emergenza, ed in primo luogo di quell'organo di presenza operativa del governo sul territorio, andrebbero parallelamente essere messe sotto accusa per chiarire fatti e responsabilità di coloro che che avrebbero dovuto agire per evitare la perdita di ben 29 vite umane e non lo hanno fatto. Vittime stroncate da un destino forse ineluttabile, un evento naturale che al di là dell'allarme valanghe di rischio 4 su 5, il cui bollettino taluni sostengono di non aver mai ricevuto, nessuno avrebbe comunque potuto ipotizzare di tale violenza da distruggere un intero albergo a più piani.

E poi i soliti conflitti di competenze tra enti territoriali di vario livello, inutili distinguo di chi come il sindaco di Farindola si sarebbe dovuto occupare con maggior diligenza della vita dei suoi concittadini che lavoravano al Rigopiano, nonché degli ospiti dello stesso. Insensata la sua affermazione sulla mancata ricezione della email inviata la mattina presto, il giorno del disastro, dall'hotel dovuta all'assenza di corrente per l'alimentazione del server supportata anche dalla precisazione di un suo collaboratore circa il blackout della cabina di smistamento dei segnali telefonici e internet: non ci si venga a raccontare che nessuno di questi signori, tra i vari destinatari della missiva tragicamente ignorata, era dotato di uno smartphone e che chi l'aveva era ......privo di copertura!

mercoledì 25 gennaio 2017

Legge elettorale: la Consulta, in ulteriore ritardo, non ha ancora deciso!

Dopo l'enorme e ingiustificato ritardo, con il rinvio dell'udienza da ottobre 2016 a fine gennaio 2017, la decisione prevista per ieri martedì 24 e rinviata ulteriormente a stamattina, alle ore 15:20 non pare sia stata ancora comunicata. I giornalisti ipotizzano anzitutto che possa esservi una spaccatura all'interno della Corte Costituzionale ma, al tempo stesso, si fanno anche congetture sulla possibilità che l'emanazione della memoria possa includere an
che qualche anticipazione delle motivazioni che verrebbero in ogni caso rese note integralmente solo dopo la metà di febbraio.


Oltretutto vi sono due membri mancanti, di cui uno dimisisonario e non ancora sostituito.

Il parlamento è in ansiosa attesa e le varie parti politiche in esso rappresentate sono discordi, talvolta come nel caso del PD anche al proprio interno, sull'orientamento da prendere in merito alle elezioni quanto alla data in cui dovrebbero tenersi che, soprattutto, in merito alla legge elettorale da applicare.

Porcellum, Mattarellum, Italicum...... o l'ultima "invenzinone" di Beppe Grillo, ossia il Legalicum che dovrebbe corrispondere a quanto derivante dalla decisione dalla Corte Costituzionale. L'incertezza è comunque totale anche perché, come osservato da più parti, l'Italicum - oggetto di tale decisione - è una legge elettorale fatta in via esclusiva per l'elezione della Camera dei Deputati; quando fu emanata infatti, nello scorso mese di Luglio 2016, il PD quale partito proponente era certo che sarebbe passata indenne alla prova referendaria la riforma costituzionale Renzi-Boschi che prevedeva tra le altre cose la soppressione del bicameralismo perfetto con la sostituzione di un Senato eletto dai cittadini con un organo le cui nomine sarebbe state appannaggio degli enti locali che vi avrebbero dovuto eleggere propri sindaci e consiglieri regionali. Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha fatto sentire in proposito la sua voce, indicando la necessità che vi siano norme elettorali omogenee per entrambi i rami del Parlamento.

Pare qui opportuna rammentare l'intervento "bufla" dello scorso novembre 2016, poco prima del giorno in cui si sarebbe andati al voto sulla riforma della Costituzione, fatto con un video su Facebook  aveva cercato di far credere agli elettori che la designazione dei nuovi senatori sarebbe stata comunque diretta! Per far ciò aveva mostrato una scheda (frutto di pura invenzione) basata su una legge, la Fornaro-Chiti, al momento e sino ad oggi ancora da approvare.






martedì 24 gennaio 2017

Ma quale emergenza sono in grado di gestire certe istituzioni fuori dal tempo?

Le dichiarazioni fatta ieri da coloro che si sarebbero dovuti attivare dopo avere ricevuto la richiesta di soccorso via email (pare peraltro inviata con posta certificata) lasciano letteralmente esterrefatti:


  • Il sindaco di Farindola sostiene di non averla nemmeno ricevuta a causa del blackout elettrico; incredibile che nemmeno in comune siano dotati nemmeno di un piccolo generatore di corrente, di quelli che usano persino le bancarelle dei mercati, piuttosto che di uno smartphone o un tablet su cui ricevere comunque delle comunicazioni importanti. Il sindaco sostiene altresì di non aver ricevuto alcun bollettino valanghe!
  • Il presidente della provincia di Pescara poi ammette l'arrivo all'ora di pranzo del giorno del disastro (l'invio con posta certificata pare sia delle 13:04 mentre alcune fonti, tra cui l'ANSA, in precedenza sostenevano fosse addirittura delle 7 del mattino) ..... ma poi dice che sia arrivata sulo suo tavolo il mattino dopo! Incredibile che un responsabile delle istituzioni debba attendere che una email debba essere "recapitata sul suo tavolo", magari stampata, perché la possa leggere.
  • Del terzo invio, fatto alla prefettura di Pescara non si hanno notizie certe.
  • Lo stesso dicasi del quarto invio che aveva come destinatario la polizia provinciale.
Da notare che nella email l'amministratore unico dell'Hotel Rigopiano fa esplicitamente presente che pur avendo gasolio sufficiente ad alimentare il gruppo elettrogeno fino algiorno dopo "i telefoni sono invece fuori servizio". Qualcuna dalla prefettura che cosa pensa di fare per verificare la veridicità di allarmi giunti nel frattempo anche da altre parti: chiama al telefono uno dei proprietari che, non essendo presente sul luogo e non potendo comunicare con l'albergo, non è al corrente di nulla e "pare" abbia affermato che la situazione gli sembrava normale.

La gestione delle emergenze passa obbligatoriamente, come stanno ben dimostrando anche i soccorritori, attraverso l'uso dei mezzi tecnici di comunicazione oltre che di intervento più moderni. Cosa ci vogliamo aspettare da chi non è nemmeno in grado di leggersi autonomamente una mail ma....aspetta che gli venga recapitata sul tavolo! 


lunedì 23 gennaio 2017

Maxiaumenti alla casta: perchè non vengono fatti i sorteggi come per le "casette" ai terremotati?

Il Giornale.it oggi titola:

Pm, ambasciatori e burocrati I maxiaumenti della vera casta

Gli stipendi dei dipendenti di Palazzo Chigi cresciuti del 45% dal 2005, quelli di diplomatici e toghe del 37 e 28%



Per quale motivo in taluni ambiti dello Stato si aumentano in modo indiscriminato degli stipendi già estremamente elevati e talvolta assolutamente ingiustificati? È scandaloso ed assolutamente immorale che questo modo di procedere continui ad essere perpetuato laddove le esigenze di un paese martoriato prima dalla crisi economica e ora anche da continui eventi naturali (alluvioni, terremoti ed ultimamente neve e freddo con blackout energetico e valanghe). I disagi dei disoccupati, dei terremotati,  dei senzatetto fanno gridare vendetta a uno Stato che disattende i doveri etici della sua stessa ragione di esistere ed usa le risorse dei contribuenti per mantenere sé stesso e questa ignobile casta che vi si è abbarbicata.

Anche a costoro gli aumenti dovrebbero a questo punto essere attribuiti per sorteggio, tagliando una parte degli oneri che verrebbero sostenuti per corrispondere invece l'aumento a tutti e destinandola a chi ha veramente bisogno e vive in uno stato di indigenza. Come può uno Stato preoccuparsi di adeguare gli stipendi di persone che già vivono nell'agiatezza rispetto alla media della popolazione, e negare la semplice sussistenza a coloro per i quali un tetto sotto cui ripararsi, un minimo di stipendio per i bisogni elementare propri e della propria famiglia costituiscono l'elemento essenziale di vita.


  • I soldi per pagare gli alberghi che ospitano i terremotati, che da tre mesi pare non vengano pagati, non si trovano. 
  • I soldi per dare almeno una soluzione abitativa di emergenza a tutti coloro che sono stati colpiti dal terremoto in Abruzzo, che con il freddo e la neve di questi giorni vivono condizioni di disagio estremo, non si trovano e le famiglie che ne hanno fatto richiesta che le ricevono "a sorte" sono meno della metà. 
  • I soldi per riparare le turbine che dovrebbero sgomberare la neve non si trovano... e si parla di 10.000 Euro, pari ad uno stipendio medio mensile di uno di questi signori della "casta".
  • I soldi per dare uno stipendio adeguato a vigili del fuoco ed altri operatori che sono poi quelli che si rimboccano le maniche ed aiutano concretamente gli Italiani nelle situazioni di emergenza non si trovano, anzi gli si toglie dal mese di gennaio 2017 anche quegli 80 euro che pur non essendo granché sarebbe stato meglio continuare a ricevere.... solo per fare alcuni esempi e si potrebbe continuare.
  • I soldi per gli aumenti a coloro che ne avrebbero meno bisogno, "PM, ambasciatori e burocrati" come scrive il Giornale, invece ci sono sempre ... e di dimensioni che di congruo rispetto alle effettive necessità dei destinatari non hanno proprio nulla!

domenica 22 gennaio 2017

Gentiloni: più poteri alla protezione civile e ad Errani per le emergenze

A cosa serve accentrare ulteriormente un potere che chi già lo detiene non sa usare nei modi e nei tempi necessari? Il prefetto di Pescara aveva il potere necessario per intervenire tempestivamente e far sì che l'Hotel Rigopiano fosse sgomberato per tempo, ben prima del tardo pomeriggio in cui quella maledetta valanga si è abbattuta col suo carico di neve e di morte, cancellando una struttura ed i suoi ospiti senza che avessero il tempo di accorgersene

(link diretto al fotogramma)

....ma mi faccia il piacere  


(video integrale)


Ma come si è scoperto gli allarmi erano giunti via email dall'amministratore dell'albergo proprio a lui, oltre che al presidente della provincia ed al sindaco di Farindola già dalle 7 del mattino di quello stesso giorno. E diverse ore più tardi, quando ormai la tragedia si era consumato....ancora qualcuno appartenente a quelle strutture cui Gentiloni vorrebbe dare maggior potere...continuava a non credere, non più ad un allarme ma ad un fatto già accaduto! Ma che potere vuole abbiano costoro che hanno chiaramente dimostrato la loro inettitudine, la loro incapacità di intervenire per tempo ed in modo efficace. Solo i soccorritori, che non hanno ovviamente facoltà decisionali autonome su come e quando effettuare un intervento, hanno dato e continuano a dare ampia dimostrazione delle loro capacità, dello spirito di abnegazione con cui anche a richio della propria vita hanno salvato le vite altrui.

Porcellum, Mattarellum, Italicum........e poi? Cos'altro s'inventeranno i politici?


Il "pinocchio fiorentino" ossia Matteo Renzi quando era ancora premier, in particolare quando ancora era certo della vittoria del SI al referendum del 4 dicembre, oltre ad aver annunciato il suo definitivo e totale abbandono della politica in caso di perdita, aveva altresì dato le più ampie garanzie sulla modifica della riforma elettorale che - a suo dire - si sarebbe fatta "subito dopo il referendum". Di "balle" il nostrano pinocchio ne ha cacciate tante, di promesse ne ha mantenute poche e quindi una in più o una meno, fa poca differenza.


In realtà, trascorsi ormai quasi due mesi da quel 4 dicembre che avrebbe dovuto essere uno spartiacque tra un governicchio di arroganti ed il ritorno all'espressione del voto popolare, ben poco è cambiato. Il pinocchietto certo si è dimesso .... ma solo dalla carica di premier, mentre ha mantenuto ben saldo il controllo del partito e di conseguneza della designazione di chi è stato posto a governare dopo di lui: il sessantottino Paolo Gentiloni. tutto questo non senza il costante occhio vigile del "grande vecchio", il vetero-comunista Napolitano che da troppo tempo e troppo a lungo, anche dopo aver passato il testimone della presidenza della Repubblica  Mattarella, sta più o meno subdolamente condizionando la vita del paese.

Di modificare l'Italicum non si è nemmeno iniziato a parlare. Qualcuno ha chiesto "voto subito" col Mattarellum, con qualsiasi legge elettorale ....ma è rimasto inascoltato. Ora che anche la tanto attesa espressione del parere della Consulta sta arrivando il prossimo 24 gennaio al capolinea, si torna a parlare di quale legge sarà adottata e quando, per lasciare finalmente di nuovo che il popolo si esprima. Cos'altro si inventeranno i politici lo vedremo a breve; non dimentichiamo che anche sull'immediato ritorno alle urne il nostro "renzocchio" si è rimangiato tutto e ora, anche in vista di un nuovo possibile accordo con Berlusconi, prende tempo. Ma lo fa anche perché molti dei suoi sono alla prima legislatura e se il parlamento chiudesse i battenti anzitempo....addio vitalizio!

E nel frattempo anche Gentiloni continua a ripetere il solito ritornello che il suo governo resta in carica sino a che ha la fiducia del parlamento....ma certo, un modo elegante per dire: "fino a quando lo vuole il PD", perché sino a che ci sarà questo parlamento con una maggioranza che non rispecchia la volontà popolare sarà la segreteria di un partito che alle elezioni del 2013 ha ottenuto solo il 29,55% di consensi, pari a poco più di 10 milioni di elettori a decidere del destino anche dei restanti 50 milioni di Italiani.


Allarmi inascolatati da prefetture ed altri organi preposti agli interventi di soccorso. Una vergogna!

Ancora un motivo di vergogna per le anacronistiche strutture prefettizie che "non credono" agli allarmi: un portavoce che annuncia ai familiari il nome di un sopravvissuto alla tragedia dell'Hotel Rigopiano...tuttora disperso! Ed emergono le email scritte dall'ammnistratore dell'albergo travolto dalla valanga, l'Hotel Rigopiano, e indirizzate sia al prefetto che al presidente della provincia ed al sindaco di Farindola già sin dalle 7 del mattino di quel maledetto giorno. Perchè si è atteso così a lungo per l'invio di mezzi che avrebbero potuto consentire nell'arco della giornata lo sgombero di tutti gli ospiti e dei dipendenti della struttura non è noto e non si sa se le indagini, prontamente avviate dalla magistratura, faranno mai luce sulla verità, se mai verranno accertate responsabilità e puntiti in modo esemplare i colpevoli.


sabato 21 gennaio 2017

Caro Paolo Gentiloni

Caro Paolo Gentiloni,

specifico anzitutto che il “caro” non ha nulla di affettivo o formalmente cordiale ma si riferisce al fatto che tu “ci costi caro”, con la tua ciclopica quanto inadeguata struttura stai costando “caro” … “troppo caro” a questa povera Italia martoriata sia da eventi naturali che, ormai da troppi anni, da scelte scellerate di chi pretende di governarla pur non avendone né la legittimazione né tantomeno le capacità.

Ti scrivo per ricordarti che chi si sottrae alle proprie responsabilità è un vigliacco e ti spiego anche il perché di questa mia affermazione: è inutile che continui a ripetere ai quattro venti che “questo non è il momento delle polemiche” perché è uno dei tuoi doveri istituzionali, quale capo dell’esecutivo, farti carico anche delle inefficienze di tutto l’apparato statale. Mi riferisco in particolare, ma non solo, all’ultimo caso che ha visto travolgere da una valanga l’Hotel Rigopiano ed alla assoluta incapacità di una prefettura, organo governativo, di affrontare in tempi e con modalità adeguate un’emergenza importante.

Il tuo “governo-pensiero” fa vigliaccamente leva sui sentimenti di dolore e compassione per le vittime di questo disastro e molti, sui media ma anche sui vari social network, riprendono questo messaggio e lo rilanciano acriticamente. Coloro che tu e costoro accusate di fare semplice polemica vorrebbero semplicemente che, contemporaneamente alle azioni di soccorso, chi di dovere, e quindi in primis proprio tu, tii attivi con celerità non solo per indagare e rimuovere i responsabili delle inefficienze ma soprattutto per rimpiazzarli con persone e dotarli di mezzi necessari ad affrontarne delle possibili altre.

Nulla di quanto sta accadendo è prevedibile con certezza ma questo non significa che non si debba essere debitamente organizzati ed attrezzati per affrontare ogni possibile emergenza nei tempi e nei modi adeguati alle singole circostanze.

Inutile che tu parli di “tenaglia” o altro per accadimenti che, per un verso o l’altro, si sono sempre succeduti in un paese dall’equilibrio idro-geologico fortemente instabile e con una potenziale sismicità non certo ignota quanto a rischio anche se non temporalmente prevedibile. E allora di cosa stiamo parlando? Dei soliti pianti da coccodrillo a posteriori, delle promesse che non vengono mai pienamente mantenute, di stanziamenti di cui continui a sciorinare cifre che non vedono riflessi concreti nelle realtà di un paese martoriato, nella crisi economica di molte famiglie, nella mancanza di alloggi per i terremotati e non solo.

È per questo e anche per molto altro che, senza alcuna volontà polemica, ti esorto a rimboccarti le maniche e almeno tentare di svolgere in modo dignitoso il tuo compito di premier, sollecitando tutta la pletorica schiera di ministri, vice-ministri, sottosegretari e sottoposti vari a fare altrettanto per dimostrare coi fatti e non con le vacue parole, coi retorici proclami, che state facendo qualcosa per l’Italia e per gli Italiani.

A soccorrere le persone in difficoltà ci hanno pensato e ci stanno pensando altri, veri eroi che con coraggio e con spirito di abnegazione, anche a rischio della propria vita, stanno dando sé stessi per gli altri e sono sicuramente ripagati dalla voce di un essere umano recuperato alla vita molto di più di quei miseri ottanta euro che tu e il tuo governo avete comunque voluto sottrargli dal mese di gennaio.

Non ti si chiede di fare un lavoro che né tu né i tuoi sareste minimamente in grado di fare ma di svolgere con maggior senso di responsabilità il ruolo di cui sei stato indegnamente rivestito e mettere concretamente a disposizione risorse finanziarie ed umane per risolvere in tempi non biblici queste emergenze; gli stanziamenti a bilancio fanno ridere se non vi sono gli utilizzi concreti e non si raggiungono i risultati attesi dalla popolazione “caro” Gentiloni …. datti una mossa! Rimboccati le maniche ma non solo per atteggiarti, come il tuo predecessore, a liberal-democratico, ma per fare invece di parlare. Mi riferisco in questo caso, e qui concludo, anche alla vergognosa assegnazione a sorteggio di alcune unitàabitative di emergenza (o SAE come voi le chiamate tecnicamente) che lasciano l’amaro in bocca se non la rabbia per essere stati ancora una volta sfavoriti dalla sorte tutti coloro che sono rimasti esclusi dalle recenti assegnazioni. Il bilancio di spesa per le poche decine di casette assegnate è ridicolo rispetto alle promesse fatte, ai fantomatici stanziamenti, ma anche soldi “reali” raccolti dalla collettività, quei 28 milioni di euro che restano bloccati mentre la gente muore letteralmente di freddo in tutta la penisola ma soprattutto nelle già tormentate aree del terremoto.

E, mi raccomando, stai sereno!




venerdì 20 gennaio 2017

Il futuro delle famiglie rimaste senza casa ad Amatrice...affidate alla sorte dentro uno scatolone!

Vergognosa assegnazione a sorteggio delle casette provvisorie per terremotati ad Amatrice. Possibile che lo Stato continui a foraggiare banche e migranti e non soddisfi prioritariamente i bisogni dei cittadini Italiani in difficoltà da mesi! Pochi minuti per stanziare 20 miliardi ....... mesi per non trovare nemmeno poche decine di milioni; un governo con un premier inetto che non avendo nemmeno il coraggio delle proprie vergognose azioni si ostina a non presentarsi in parlamento per chiarire cosa ha fatto e cosa intende fare: solo frasi di circostanza che non servono a nulla e non aiutano nessuno!




Di quali costi si parla: in tutto 1.225.500 Euro per le 25 unità se ci si basa, indipendentemente dalle polemiche sorte sul costo al metro quadro, sul prezzo di € 1.075/mq.



Ne sono state assegnate 25 ma quante ne sono state richieste in tutto? Quante famiglie dovranno ancora attendere chissà quanti mesi prima di vedersene assegnare una?

Un modo di procedere  "alla carlona" inutilmente discirminante per delle persone già provate da sfortunati eventi sismici che di nuovo vedono affidata alla sorte la possibilità di disporre non di una nuova casa in muratura ma di una S.A.E., ossia una Struttura Abitativa di Emergenza. Quando potranno mai sperare in una vera e propria ricostruzione non è dato saperlo! Oltretutto sono trascorsi quasi quattro mesi dall'avviso iniziale del Comune di Amatrice: 


Stessa procedura alcuni giorni fa anche a Norcia


Anche a Norcia ne erano state assegnate altre 25 qualche giorno fa, non senza polemiche come riportato da Repubblica.it. Questo l'avviso di assegnazione dove tra l'altro si fa presente che non sono previste al momento assegnazioni per nuclei di 5 persone ed oltre!


Secondo il sito tuttoggi.info ne sarebbero state assegnate solo 20 su un totale di 89 richieste; ne resterebbero quindi ancora da assegnare 79 ad altrettanti nuclei familiari, esclusi quelli composti da 5 o più persone che non è ancora ben chiaro come dovranno organizzarsi.

Almeno 8 persone vive ritrovate nell'Hotel Rigopiano dai soccorritori


Sono 3 uomini, 2 donne e 1 bambina le prime sei persone ritrovate ancora vive all'interno della struttura distrutta dalla valanga. Altre e persone di cui un bambino ritrovati successivamente. Queste si aggiungono ai primi due soccorsi nell'auto in cui si erano rifugiati, trovandosi all'esterno dell'edificio pochi istanti prima del disastro.


Ambulanze ed elicotteri si stanno recando sul posto. Tra gli elicotteri anche uno della Guardia Costiera che dotato di pattini galleggianti dovrebbe essere in grado di atterrare più agevolmente anche sulla neve fresca. Questo ritrovamento è un seppur flebile barlume di speranza che anche altre persone posson o essersi rifugiati in luoghi che abbiano resistito all'impatto, con delle sacche d'aria sufficienti a non causarne l'asfissia. Anche dei dipendenti dell'albergo che non erano in servizio il giorno della tragedia si stanno adoperando sul posto per aiutare i soccorritori ad orientarsi nei locali a loro ben noti.


Molte le polemiche sia sui ritardi nell'avvio dei soccorsi che sulla costruzione stessa dell'hotel


Un tragico sms inviato da una delle persone scomparse ad un'amica alle 16:13 "Non ci libereranno". Si spera che non sia così e venga ritrovata ancora in vita. Un messaggio analogo inviato alle 15:45. Assurdo che nessuno si sia mosso quel maledetto giorno prima di sera! Contraddittorie le notizie diffuse dalla prefettura che, come sostenuto in diversi reportage televisivi, sostiene di aver comunicato proprio con la direzione dell'albergo due ore prima, avendo ricevuto la conferma che tutto fosse a posto.

Dal mancato arrivo, previsto inizialmente alle 15 e poi differito alle 19, della turbina spartineve che  avrebbe dovuto consentire lo sgombero dell'albergo, all'ulteriore ritardo della prefettura e degli altri organi competenti nel dare cocnreto avvio alle operazioni di soccorso. Gli ospiti si erano a quanto pare già raccolti nella hall con i propri bagagli in quanto, vista la pesante situazione atmosferica i più avevano già deciso di andarsene.

Su nextquotidiano.it una ricostruzine dettagliata di questi fatti con la tabella degli orari dall'allarme alla partenza dei soccorritori, nonché la questione dei presunti abusi edilizi il cui processo si era però concluso con un'assoluzione degli imputati.

L'insediamento del nuovo presidente USA Donald J. Trump

Nel giorno dell'insediamento del nuovo presidente USA Donald J. Trump i soliti cronisti benpensanti ne criticano il discorso. Rimpiangono sicuramente il suo predecessore Obama, bravissimo a parlare ...... e basta! Otto anni disastrosi, da dimenticare, sia sul fronte interno ma soprattutto per la sua ottusa politica estera.



200.000 bikers in viaggio per andare a sostenere l'insediamento di Trump ma i media filo-democratici che ancora non hanno digerito la sconfitta della loro beniamina Hillary, soprattutto in Italia, parlano solo delle stars del cinema e degli altri contestatori del nuovo presidente USA.


Le contestazioni: strana democrazia quella USA!


Fino a 30 manifestazioni di protesta per l'insediamento di Donald Trump quale presidente legittimamente eletto secondo la costituzione americana dalla maggioranza della popolazione USA. Coloro che hanno perso la sfida elettorale anzichè accettare democraticamente l'avvicendamento al potere di chi dovrebbe essere anche il loro presidente per i prossimi 4 anni ne boicottano insensatamente l'insediamento.

Quello di Trump non è comunque il primo caso di presidnete eletto grazie ad una maggioranza di Grandi Elettori pur con un numero complessivo di elettori a proprio favore inferiore a quello del candidato del partito opposto; già nel 2000  (ved. tabella con i dati elettorali 1948-2016) si era verificato un caso simile con George W. Bush anche se con un differenziale di voti tra i due candidati più ridotto.



È veramente una strana democrazia quella USA, un paese che in più occasioni ha inviato le proprie truppe con l'obiettivo dichiarato di "instaurare la democrazia" in paesi del centro e sud america, in Afghanistan, in Iraq, in Libia e in tanti altri luoghi mascherando il prevalente interesse economico sulle aree di intervento, piuttosto che la semplice necessità di alimentare la domanda su un mercato legato alla guerra che da sempre costituisce una componente di grande rilievo nell'economia americana.


Indubbiamente l'elezione di un personaggio come Donald Trump, ricco e popolare prima ancora di partecipare alla competizione presidenziale, dai tratti caratteriali che non lo rendono certo molto simpatico, ha creato scompiglio non indifferente sia in USA che nel resto del mondo. Sono le intenzioni protezionistiche, le parole contro la NATO e contro gli accordi per la protezione dell'ambiente e molti altri aspetti del programma elettorale del nuovo presidente che preoccupano i vari leader mondiali oltre che le popolazioni direttamente interessate quali i messicani, per la programmata costruzione del muro sulla frontiera più volte ricordata da Trump. Sulla quesitone immigrati è appena il caso di ricordare però che proprio in questi ultimi giorni è stato il presidente uscente Barack Obama a decidere la cancellazione della normativa detta dei "piedi umidi e piedi asciutti", risalte ancora agli anni '70 ed aggiornata nel 1995 da Bill Clinton, che consentiva ai fuggitivi cubani che riuscivano a mettere piede sulla terraferma americana di acquisire il diritto di restarvi senza essere considerati clandestini e senza dover seguire la consueta trafila burocratica di immigrazione. La cancellazione di questa norma è stata fatta in seguito ai recenti accordi presi da Obama con le autorità cubane.



Personaggi dello spettacolo come Robert de Niro, Michael Moore ed altri si stanno in queste ore opponendo con fermezza all'insediamento del 45mo presidente. Moore in particolare sostiene che se la cattiva notizia è che Trump stia prendendo ufficialmente il potere, la buona notizia è che "noi siamo più di loro" per incitare la folla ad un'azione permanente di controllo con particolare forza nei primi 100 giorni della sua presidenza. Ma come può sostenere che la maggioranza sia contro Trump? Il sistema elettorale americano va ricordato è previsto costituzinalmente ed è rimasto sostanzialmente immutato sin dalle origini e prevede che in ciascuno stato vengano nominati dalla popolazione i cosiddetti "grandi elettori", perlopiù funzionari di partito che in seguito provvedono alla formalizzazione di un elezione di fatto sostanzialmente decisa dal popolo. È per proprio l'attribuzione di un numero di grandi elettori che differisce da stato a stato a creare come in questo caso una discrasia tra la maggioranza assoluta dei voti attribuiti ad un candidato e la sua effettiva elezione; questo è però il sistema che è in vigore negli USA e non sono in ogni modo accettabili i tentativi di delegittimazione in atto che fomentano solo in modo irresponsabile l'odio fra le parti.



giovedì 19 gennaio 2017

Terribile tragedia all'Hotel Rigopiano spazzato via nella notte di ieri da una valanga

Una valanga di impressionante violenza, classificata di "tipo 4", si è abbattuta su un albergo isolato nella zona montana del Gran Sasso la scorsa notte. L'Hotel Rigopiano pare sia stato spostato dall'imponente massa nevosa di diversi metri ed i piani superiori sono letteralmente implosi sulla parte sottostante dell'immobile di cui l'unica parte rimasta accessibile pare sia l'interrato in cui veniva ospitata la parte interna della piscina. Al momento della tragedia le persone presenti dovrebbero essere state una trentina tra ospiti e personale della struttura.

In prevalenza amolto entusiatiche le recensioni su TripAdvisor di quello che viene definito un luogo paradisiaco ed ora purtroppo non lo è più.



Miracolati alcuni dipendenti dell'albergo che avrebbero dovuti essere di turno ma che non erano stati in grado di raggiungere l'albergo a causa dell'abbondante neve che ne aveva bloccato l'accesso.
Gli unici due superstiti di cui si ha sinora notizia si ssarebbero salvati trovandosi all'esterno dell'Hotel Rigopiano. 

Dalle notizie che pervengono in diretta dalle diverse reti televisive pare che il silenzio sia totale e che i gruppi cinolfili non abbiano percepito alcun segno di vita. I dispersi erano già in procinto ieri sera di lasciare il luogo a causa delle proibitive condizioni atmosferiche ma non sono stati evidentemente in grado di allontanarsi a causa dell'impraticabilità della strada. 

Il video della ricognizione dell'elicottero dei Vigili del Fuoco:



Le prime immagini dell'interno devastato dalla valanga:


Le speranze di trovare altri sopravvissuti è piuttosto bassa

In questi casi, come ha ricordato poco fa un responsabile dei Carabinieri ai microfoni di RaiNews, le speranze di sopravvivenza se non si provvede entro i primi 15 minuti a liberare chi sia rimasto intrappolato dalla neve, che per la sua fluidità si è incuneata in tutti gli spazi dell'albergo, sono molto basse; oltre ai possibili traumi la principale causa di decesso è l'asfissia prima ancora che l'ipotermia.
Giampiero Parete, uno dei sopravvissuti, ha dichiarato: 
"Mia moglie aveva mal di testa e aveva bisogno di una medicina che era in macchina. Allora sono uscito dall'albergo e sono andato in auto. Mentre tornavo verso l'hotel ho sentito rumori e scricchiolii e ho visto la montagna cadere addosso all'edificio. Ha travolto anche me, ma parzialmente. Ho visto gran parte dell'albergo ricoperto dalla neve. Ho provato a entrare  dentro ma ho rischiato di rimanere intrappolato; allora mi sono aggrappato ad un ramo e sono riuscito a tornare verso la macchina. Poi ho incontrato il manutentore dell'albergo e insieme abbiamo lanciato l'allarme."

Già polemiche sui ritardi nell'avvio delle operazioni di soccorso

Secondo la testimonianza di coloro che hanno tentato di lanciare ancora nel pomeriggio l'allarme, restando inascoltati, i primi soccorsi si sarebbero mossi con estremo ritardo e forze una loro partenza più tempestiva avrebbe forse consentito di salvare delle vite umane. I dettagli sulla pagina de IlFatto Quotidiano.

Un ricorod personale su una tragedia sfiorata:
Sono rimasto particolarmente colpito dalla tragica vicenda dell'Hotel Rigopiano che mi ha riportato alla memoria una vicenda vissuta diversi anni fa sull'Altopiano di Asiago con mio fratello Giovanni e un gruppo di amici sciatori. Nel nostro caso una slavina si era abbattuta sulla strada a qualche centinaio di metri dall'albergo-rifugio dove eravamo alloggiati, fortunatamente senza danni alle persone. L'allarme per possibili rischi connessi ad una forte nevicata era stato dato con tempestività e quasi tutti coloro che erano in zona per una gara non competitiva di gran fondo erano stati evacuati. Tutti tranne noi, l'albergatore e la sua famiglia siamo rimasti bloccati alcuni giorni in attesa dell'arrivo dei soccorsi; per molto tempo pur con la grande passione per la neve ho preferito restarne lontano. Ricordo ancora oggi l'avvistamento con grande gioia l'arrivo di un addetto del servizio antivalanghe che, se la memoria non mi inganna, era del Corpo Forestale dello Stato, che ho personalmente aiutato a fare i sondaggi del manto nevoso per la verifica della stabilità necessaria per l'arrivo dei diversi mezzi di sgombero neve e soccorso .
 Per chi non lo sapesse il CFS (Corpo Forestale dello Stato ha ammainato per l'utltima volta la sua bandiera lo scorso fine anno; dal 01/01/2017è stato in parte assorbito per decisione del governo dall'Arma dei Carabinieri. Sarebbe interessante sapere cosa ne sia stato del servizio Meteomont finalizzato al monitoraggio e alla previsionedei pericoli e dei rischi naturali peculiari della montagna e come siano oggi organizzati tutti gli altri servizi che questo corpo specializzato assicurava..

martedì 17 gennaio 2017

Vento freddo e onde come al mare sul lago di Ginevra

Oggi il lago di Ginevra sembra un mare in tempesta a causa delle onde alte per il forte vento, la fredda "bise" come viene chiamata qui che aveva raggiunto uno dei suoi picchi massimi nel 2012, creando artistiche figure lungo le rive.



Elezione al quarto scrutinio dell'italiano Tajani del PPE a presidente del Parlamento Europeo

Eletto al quarto scrutinio l'italiano Antonio Tajani del PPE, uno dei cofondatori nel 1994 di Forza Italia con Silvio, quale presidente del Parlamento Europeo; sconfitto con 351 voti contro 282 Gianni Pittella l'oppositore socialista, anch'esso italiano che ha commentato: "Con la nascita di un nuovo blocco conservatore il panorama politico dell'Europarlamento cambia in modo drammatico". 

Tajani vanta una lunga esperienza in ambito europeo sia come parlamentare che come commissario; da anni era vicepresidente del parlamento e sostituisce Martin Schulz socialista tedesco. Una vottoria non facile quella di Tajani, in parte favorita dal ritiro di Verhofstadt, che appena insediato ha dovuto riaffermare la sua imparzialità nel rappresentare le istanze di tutti iparlamentari e non solo di quelli appartenenti al suo gruppo. Forse discutibile al riguardo l'assenza pe run politico di un "programma politico" ben definitito ma giustificato con le necessità di alleanze anche con altri gruppi senza il cui appoggio non gli avrebbe consentito di sconfiggere il socialista Pittella. Il Foglio commenta al riguardo che 
"Il successo di Tajani rende la posizione di Juncker molto più fragile, nel momento in cui la Commissione è contestata da diverse capitali per le sue iniziative sui migranti o l'intepretazione troppo flessibile del Patto di Stabilità. L'elezione di un popolare sullo scranno dell'Europarlamento, inoltre, potrebbe mettere in discussione il presidente del Consiglio europeo, il polacco conservatore Donald Tusk."