mercoledì 25 gennaio 2017

Legge elettorale: la Consulta, in ulteriore ritardo, non ha ancora deciso!

Dopo l'enorme e ingiustificato ritardo, con il rinvio dell'udienza da ottobre 2016 a fine gennaio 2017, la decisione prevista per ieri martedì 24 e rinviata ulteriormente a stamattina, alle ore 15:20 non pare sia stata ancora comunicata. I giornalisti ipotizzano anzitutto che possa esservi una spaccatura all'interno della Corte Costituzionale ma, al tempo stesso, si fanno anche congetture sulla possibilità che l'emanazione della memoria possa includere an
che qualche anticipazione delle motivazioni che verrebbero in ogni caso rese note integralmente solo dopo la metà di febbraio.


Oltretutto vi sono due membri mancanti, di cui uno dimisisonario e non ancora sostituito.

Il parlamento è in ansiosa attesa e le varie parti politiche in esso rappresentate sono discordi, talvolta come nel caso del PD anche al proprio interno, sull'orientamento da prendere in merito alle elezioni quanto alla data in cui dovrebbero tenersi che, soprattutto, in merito alla legge elettorale da applicare.

Porcellum, Mattarellum, Italicum...... o l'ultima "invenzinone" di Beppe Grillo, ossia il Legalicum che dovrebbe corrispondere a quanto derivante dalla decisione dalla Corte Costituzionale. L'incertezza è comunque totale anche perché, come osservato da più parti, l'Italicum - oggetto di tale decisione - è una legge elettorale fatta in via esclusiva per l'elezione della Camera dei Deputati; quando fu emanata infatti, nello scorso mese di Luglio 2016, il PD quale partito proponente era certo che sarebbe passata indenne alla prova referendaria la riforma costituzionale Renzi-Boschi che prevedeva tra le altre cose la soppressione del bicameralismo perfetto con la sostituzione di un Senato eletto dai cittadini con un organo le cui nomine sarebbe state appannaggio degli enti locali che vi avrebbero dovuto eleggere propri sindaci e consiglieri regionali. Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha fatto sentire in proposito la sua voce, indicando la necessità che vi siano norme elettorali omogenee per entrambi i rami del Parlamento.

Pare qui opportuna rammentare l'intervento "bufla" dello scorso novembre 2016, poco prima del giorno in cui si sarebbe andati al voto sulla riforma della Costituzione, fatto con un video su Facebook  aveva cercato di far credere agli elettori che la designazione dei nuovi senatori sarebbe stata comunque diretta! Per far ciò aveva mostrato una scheda (frutto di pura invenzione) basata su una legge, la Fornaro-Chiti, al momento e sino ad oggi ancora da approvare.






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