martedì 20 dicembre 2016

Il ministro Poletti: «Conosco gente che è andata via e il Paese non soffrirà a non averli più fra i piedi»


Come giustamente scrive il Corriere della Sera online: 
Se Giuliano Poletti è stanco di fare il ministro del Lavoro lo dica chiaramente.
Come possiamo accettare che un ministro della Repubblica si esprima in questo modo, facendo affermazioni del tipo «Conosco gente che è andata via e il Paese non soffrirà a non averli più fra i piedi» !

Andare all'estero per lavorare, e non per turismo come stanno facendo proprio in questi giorni parecchi perbenisti economicamente agiati, che dall'Italia vanno a fare shopping a Londra piuttosto che a New York, o ancora coloro che durante tutto l'arco dell'anno si concedono lussuriose vacanze nei luoghi piu' o meno esotici del pianeta, non è cosa facile.

Le affermazioni del signor ministro offendono anche la memoria di milioni di Italiani che in tutte le epoche hanno lasciato il Bel Paese per andare a cercare fortuna all'estero dove, spesso soffrendo un'accoglienza che non era certo quella che oggi viene riservata soprattutto agli immigrati clandestini (che non lavorano). Sono ad esempio ancora vivi i ricordi di coloro che in Svizzera ed altri paesi non potevano accedere a bar e ristoranti nei quali veniva affitto il cartello vietato l'ingresso agli italiani.

Andare all'estero per lavorare è una scelta non certo di comodo ma che implica un doloroso distacco dalle proprie radici, dalla famiglia di origine, dalla propria cerchia di amicizie; comporta l'incontro e talvolta lo scontro con lingue e culture diverse che comportano uno sforzo aggiuntivoa quello del lavoro in sè. Tutto questo Poletti non puó saperlo; non sappiamo e non vogliamo sapere chi sono coloro ai quali si riferisce con quanto affermato e che potrebbe anche rappresentare una eccezione nel panorama di un'emigrazione che ancor oggi coinvolge braccia e cervelli che non trovano adeguato spazio in Italia.

Questo vale anche per imprenditori che non hanno trovato o che non trovano terreno fertile per lo sviluppo delle proprie attività e si vedono costretti a ricercare migliori opportunità.

Poletti andrebbe non solo rimosso dalla sua carica attuale ma esiliato in un paese lontano dall'Italia affinché non possa nuocere ulteriormente come sta continuando a fare con la sua politica del lavoro demenziale e con esternazioni da vernacoliere.

1 commento:

  1. Un'italiana scrive a Poletti: "Sono una dei giovani che 'è meglio non avere tra i piedi'"

    http://www.adnkronos.com/soldi/economia/2016/12/21/giovane-italiana-scrive-poletti-sono-una-quelle-che-meglio-non-avere-tra-piedi_auNDDNOHRlNh8KrVBUqSyO.html

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